Roma

 


Sito ufficiale di S.Maria.Maggiore

La Basilica di S. Maria Maggiore

La Basilica di S. Maria Maggiore, situata sulla sommità del colle Esquilino (55 m s.l.m.) è una delle quattro basiliche patriarcali di Roma (con S. Pietro, S. Giovanni in Laterano e S. Paolo Fuori Le Mura).
Detta anche Liberiana, da papa Liberio (352 – 360), che secondo una tradizione consolidata, aveva eretto una primitiva chiesa nel punto più vicino al tempio di Gimone Lucina e al “macellum Liviae”.
La Basilica attuale fu costruita da papa Sisto III (432 – 444).
Racconta la tradizione che la Madonna apparve in sogno ad un patrizio romano di nome Giovanni ed alla moglie comunicando loro il luogo dove erigere una chiesa.
Il mattino seguente, il 5 agosto 358, il colle romano Esquilino apparve interamente coperto di neve. Era questo il punto indicato dalla Vergine apparsa in sogno anche a papa Liberio.
Fu così tracciato sulla neve, da Liberio, il perimetro di quella che sarebbe divenuta la più celebre chiesa cristiana nel mondo in onore della Madonna.
Se Liberio legò il suo nome alla prima pietra delle chiesa primitiva, fu il papa Sisto III che la ricostruì secondo le attuali strutture murali e proporzioni.
Fin dai primi tempi della sua costruzione, la grande basilica ebbe varie e significative denominazioni: basilica Liberiana che conserva ancora oggi; basilica Sistina da Sisto III che le diede l’attuale aspetto grandioso.
Se per vari secoli la costruzione di papa Sisto III aveva conservato la struttura primitiva, nel secolo IX il papa Pasquale I (817 – 824) fece la prima importante modifica della struttura portante: retrocesse la Cattedra Pontificale fino al centro dell’Abside. Mentre Eugenio III (1145 – 1152) rielaborò l’atrio di Sisto III ricavandone un portico sostenuto da 8 colonne.
Papa Innocenzo III fece costruire la Cappella del Presepio, dove Arnolfo di Cambio sistemerà il suo complesso artistico del Presepe di cui ancora oggi si ammirano dei personaggi nella cripta della Cappella Sistina.
Quando Gregorio XI (1370 - 1378) riportò la Sede Apostolica da Avignone a Roma, fra i vari lavori del 1377, ripristino ed ampliò il campanile con aggiunte che lo portarono a divenire il più alto di Roma, con i suoi 75 m di altezza.
Le caratteristiche principali della navata centrale e di quelle laterali fino a quel momento erano le capriate a vista, successivamente quella centrale venne coperta con il famoso cassettonato in stile rinascimentale commissionato da papa Callisto III (1455 – 1458) che iniziò i lavori su disegno di Giuliano da Sangallo.
Sisto V (1585 – 1590) ancora prima di divenire papa, aveva commissionato la costruzione di una cappella per custodire la vetusta cappella del Presepio. L’architetto Fontana la realizzò facendone il disegno a croce greca, con un’ampia cupola e lanterna sulla sommità. Tale cappella è detta Sistina o del Sacramento. Su una delle pareti della cappella è situato il monumento a S. Pio V (1588) di Leonardo da Sarzana. L’urna contiene le spoglie a vista di S. Pio V con a destra un bassorilievo raffigurante la Consegna del bastone di comando al conte Sforza di S. Fiora, mentre a sinistra la Consegna delle stendardo crociato ad Antonio Colonna. Il tutto è sormontato dall’Incoronazione di S. Pio V e dalla Vittoriosa Battaglia di Lepanto sugli eretici Ugonotti.
Leone XIII (1878 - 1903) restaurò il soffitto cassettonato della basilica e nel 1900, in occasione dell’anno giubilare, promosse e fece installare la prima illuminazione elettrica.
Con l’elezione di Giovanni Paolo II (1978) la basilica di S. Maria Maggiore inizia un periodi di generale e meticoloso restauro che va dalle 42 capriate ai sotterranei archeologici.
L’8 dicembre 2001 durante la solennità dell’Immacolata Concezione il Santo Padre Giovanni Paolo II inaugura e benedice il Museo della basilica.
Gli oggetti più preziosi appartenenti alla basilica sono raggruppati in otto locali divisi per temi. Tra le diverse opere di grandi maestri si possono ammirare i quadri: Salita al Calvario di Giovanni Bazzi detto il Sodoma, la Madonna col Bambino e S Caterina da Siena di Iacopo di Pace. Vengono presentati poi dei tessuti liturgici di S. Pio V, Paolo V e di Urbano VIII.

Museo della Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore

Il museo della Patriarcale Basilica di S.Maria Maggiore si sviluppa su una superfice espositiva di circqa 700 m quadrati con accesso sia dal cortile interno, sia in piano da Via Liberiana nei locali sotterranei. In questi locali ci sono già da tempo gli scavi archeologici a disposizione dei visitatori dove si possono osservare interessanti resti di una casa romana.
Nei sotterranei sono presenti le tombe dei Canonici Liberiani e della famiglia Patrizi.
Nei locali adibiti a museo sono esposti gli oggetti più preziosi appartenenti alla Basilica, chaimata anche “Betlemme d’Occidente”. Tali oggetti sono stati dislocati in 8 sale secondo i seguenti temi: la storia della Basilica; Cristo nel mistero della Natività e della Passione; Maria Salus Populi Romani; Santi legati in modo particolare alla Basilica; altri Papi; glia Anni Santi; gli Arcipreti; i Protocanonici; il clero libariano; Gian Lorenzo Bernini; i libri e gli oggetti liturgici.
Il museo è dotato di un locale in cui vengono proiettati dei video sulla Basilica.
Tra i vari reperti vengono presentati dei tessuti liturgici, usati da S.Pio V (1566 – 1572) e da S. Carlo Borromeo che fu Arciprete di S. Maria Maggiore (1564 – 1572).
Di papa Pio V (Antonio Michele Ghislieri), sepolto nella Cappella Sistina della Basilica è esposto un coprifaldistorio ed un armadio (foto) contenente gli oggetti appartenuti a questo Santo pontefice, fatto realizzare dal B. Pio IX nel 27° anno del suo Pontificato (1873). E’ anche presente una tela di S. Pio V, con la visione della vittoria di Lepanto (7-10-1571).
Il Museo è stato inauguratro dal Santo Padre Giovanni Paolo II l’8 dicembre 2001, nella solennità dell’Immacolata Concezione.

Basilica di Santa Maria sopra Minerva

Nell’area occupata dalla Basilica di Santa Maria Sopra Minerva sorgevano tre templi: il Minervium fatto erigere da Gneo Pompeo nell’anno 692 in onore di Minerva Calcidica, l’Isèum dedicato a Iside e il Serapèum dedicato a Serapide.
Nel 1280, sotto il pontificato di Niccolò III, ebbe inizio la costruzione della grandiosa chiesa gotica a tre navate.
A causa delle difficoltà economiche incontrate nella costruzione si ridusse notevolmente l’altezza della Basilica.
Nei secoli seguenti vennero compiuti importanti lavori di trasformazione così, verso la metà del ‘600 la chiesa assunse un aspetto prevalentemente barocco. La Basilica, insigne per le tombe di S. Maria da Siena, dottore delle chiesa, Patrona Primaria d’Italia e del pittore mistico Fra Giovanni da Fiesole: il Beato angelico dichiarato da Giovanni Paolo II “Patrono universale degli artisti” (1984), officiata dai padri Domenicani.
Dal 1556 è “titolo” cardinalizio (primo “titolare” fu il cardinale domenicano Michele Ghislieri, il futuro papa S. Pio V).
Tra le varie cappelle della Basilica ricordiamo quella di S. Pio V: appartenne prima ai Porcari, poi ai Millini e quindi ai Braschi.
E’ dedicata al grande papa domenicano promotore della lega che portò la flotta cristiana alla vittoria di Lepanto sui Turchi (7 ottobre 1571). Nell’interno è presente la tela dell’altare rappresentante S. Pio V che eleva il Crocifisso sul Turco sconfitto del romano Andrea Procaccini. Una tela laterale raffigura S.Pio V Orante dove un angelo mostra al papa santo la battaglia di Lepanto ( La tela venne usata come stendardo nella Basilica si S. Pietro durante la cerimonia di Beatificazione di Pio V).
Nella stessa cappella si trova anche il faldistorio di S.Pio V.

 
       
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