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Antonio
Ghislieri nasce a Bosco Marengo il 17 gennaio 1504.
Di famiglia poverissima, a soli quattordici anni diviene fra'
Michele del Bosco, dell'Ordine dei Domenicani, nel Convento
di Santa Maria della Pietà a Voghera. Fa il noviziato a Vigevano,
quindi a Genova, nel convento presso Santa Maria di Castello, viene
ordinato sacerdote; a Bologna, centro particolarmente prestigioso,
segue con grande profitto gli studi di filosofia e teologia. È
lettore di teologia a Casale Monferrato e Pavia, nel 1535 è Padre Priore del convento di Alba. Nel 1556 Papa Paolo IV lo nomina
Vescovo di Nepi e Sutri e, successivamente, cardinale del titolo
di Santa Maria Sopra Minerva. Chiamato a difendere la fede, minacciata
in Italia dall'eresia di Lutero, diventa Grande Inquisitore Generale.
Nel 1560 Pio IV nomina il Cardinale Alessandrino Vescovo
di Mondovì: in questa diocesi rimarrà 6 anni lasciando
una durevole impronta e fondando l'Università.
Il 7 gennaio 1566 è eletto Papa.
Il suo Pontificato fu tra i più fecondi del secolo. Pio V
si impegnò moltissimo per veder messi in pratica i Decreti
del Concilio di Trento e riformare al suo interno la Chiesa Cattolica.
Fece stampare il Catechismo Romano e, per unificare la Liturgia,
fece preparare l'edizione riformata del Breviario e del Messale;
curò la Santità di vita dei Sacerdoti, represse il
mal costume debellando il nepotismo ed il commercio di beni sacri
spirituali. Per tutto ciò fu considerato un Papa scomodo, un frate scarpone, poco gradito al gusto mondano cui era
abituata all'epoca la Curia Romana. Lontano da qualsiasi compromesso,
Pio V conformò la sua vita alla rigidissima disciplina imposta
alla Chiesa. Pochi mesi dopo la sua elezione avviò la realizzazione
del Convento e della Chiesa di Santa Croce presso
Bosco Marengo e, in ricordo delle sue tante fatiche di fanciullo
amante dello studio ma senza mezzi, fondò a Pavia il Collegio
Ghislieri che doveva ospitare ed aiutare 24 allievi dell'Università
di Pavia (di cui otto provenienti da Bosco Marengo e almeno due
da Frugarolo). Amico e protettore dei semplici, fu oltremodo severo
con chiunque mettesse a rischio l'unità della Chiesa: non
esitò, ad esempio, a scomunicare Elisabetta I, regina d'Inghilterra,
pur consapevole delle tremende conseguenze che questa decisione
avrebbe avuto per i cattolici inglesi. Poco attratto dalla forza
delle armi ( ...i pontefici sono guardati dalla mano di Dio
e non dagli archibugi...) si trovò a gestire un momento
assai difficile per l'Europa. minacciata sempre più da vicino
dalle mira di conquista degli eserciti Turchi. Pio V sfruttò tutto il suo carisma per convincere i principali stati europei ad
unirsi nella Santa Alleanza: il 7 ottobre 1571, nel mare
di Lepanto, la flotta cristiana riuscì, nonostante le forti
perdite, a vincere una battaglia durissima e definitiva e a liberare
15.000 prigionieri. La notizia sarebbe giunta ufficialmente a Roma
solo parecchi giorni dopo: si narra tuttavia che il Papa, proprio
alle ore 12 di quel fatidico 7 ottobre, interrotto improvvisamente
un incontro con alcuni cardinali, alzò gli occhi al cielo
e, come colto da una fortissima emozione, ordinò che le campane
suonassero a distesa, per ringraziare la Vergine Santissima della
vittoria. Da quel giorno, tutte le chiese cristiane del mondo, alle
12 in punto, ricordano quei fatti coi rintocchi dell'Angelus. La
pratica del Rosario, così cara ai Domenicani si diffuse rapidamente
come preghiera di ringraziamento, tanto che proprio Pio V decretò che il 7 ottobre non venisse ricordato come giorno di vittoria degli
eserciti, ma fosse dedicato a Nostra Signora del Rosario perché
"non furono le armi a darci la vittoria ma l'intercessione
della Santissima Vergine Maria". Pio V morì a Roma
la sera del l° maggio 1572 e il suo corpo fu sepolto a San Pietro,
in Vaticano, poi translato nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Beatificato da Clemente X nel 1672, è proclamato Santo da
Clemente XI il 22 maggio 1712. La sua festa si celebra il 5 maggio
di ogni anno.
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