Pio V nella società e nella politica del suo tempo
A cura di Maurilio Guasco e Angelo Torre
Edizioni Il Mulino

 
 


Il nome di Pio V continua a sollevare discussioni e la sua vita suggerisce letture diverse. Quello che venne spesso definito «il papa Alessandrino» rimane un esempio di vita austera, in un tempo in cui certe scelte ascetiche non erano tanto comuni nella corte romana. Diversi documenti da lui emanati hanno rappresentato, e possono rappresentare ancora oggi, un importante strumento di riflessione sia teologica sia pastorale. La sua spiritualità era saldamente fondata su una fede incrollabile che ne diresse tutta l'attività, anche in certi suoi aspetti certamente discutibili. Non aveva certo, pur essendone quasi coetaneo e conoscendolo bene, la caratteristica dolcezza e amabilità di san Filippo Neri, ma era piuttosto vicino al modello severo e rigido di san Carlo Borromeo, l'arcivescovo di Milano che fu il più fedele esecutore dei decreti del Concilio di Trento e che tanta parte aveva avuto nel preparare l'elezione al pontificato di Michele Ghislieri.
Alcune sue riforme, soprattutto quelle liturgiche, sono rimaste operanti nella Chiesa per lunghi secoli. Altre sue azioni hanno segnato la storia politica, e non solo religiosa, dell'Europa. La battaglia di Lepanto rimane una data periodizzante nella storia della chiesa, riletta oggi con lenti diverse causa le nuove situazioni createsi nel rapporto con il mondo islamico. Per Pio V, quella vittoria aveva un significato religioso, connesso in modo particolare con la devozione mariana, il cui culto è spesso legato proprio a quell'evento.
Ma il papa alessandrino era anche il papa domenicano, e pochi come lui hanno interpretato alla lettera il senso del termine con cui viene indicato l'Ordine di San Domenico: custode assoluto dell'ortodossia, con quella rigidezza e severità che pochi altri hanno avuto. Molte sue iniziative, come ad esempio la preparazione e pubblicazione del catechismo del Concilio tridentino, avevano lo scopo di trasmettere ai fedeli contenuti di fede omogenei, ma soprattutto di trasformarsi in strumento contro l'eresia, la parola che pare avere ossessionato tutta la vita di questo pontefice.
Come si troverà ripetuto nei saggi qui raccolti, il quinto centenario della sua nascita è stato l'occasione per ripensare alla sua attività di inquisitore e di papa, per rivedere le condizioni della Chiesa nel suo tempo, per fare il punto sulle ricerche fatte o in corso, anche alla luce dei nuovi documenti di archivio di cui dispongono, gli studiosi.
Fra le varie iniziative che volevano ricordare l'anniversario, una parte di rilievo hanno avuto i momenti di studio, le occasioni di incontro e di confronto tra studiosi di diversa provenienza, accomunati però dal desiderio di rileggere eventi e persone alla luce di una rigorosa analisi storica, grazie alla loro esperienza di studi già compiuti e all'analisi dei nuovi documenti.
Come sempre, i momenti congressuali sono significativi, ma coinvolgono necessariamente un numero limitato di persone. Ci auguriamo che la pubblicazione dei testi degli interventi permetta ad altri di conoscere meglio un periodo tanto ricco e discusso della nostra storia.

Maurilio Guasco
Angelo Torre

 

 
Tutti i Diritti Riservati - © Comitato Nazionale per le Celebrazioni - webdesign: LineLab