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Michele Ghislieri da Vescovo a Papa Pio V

MONDOVÌ – Il programma monregalese delle celebrazioni per il V Centenario della nascita di san Pio V è ormai definito e si affianca alle iniziative di carattere storico e culturale promosse da Comitato nazionale che ha sede in Alessandria, patria del santo pontefice.
La figura e l’opera del cardinale Michele Ghislieri, che fu vescovo di Mondovì dal 1560 al 1566, saranno illustrate con una serie di iniziative promosse congiuntamente dalla diocesi e dalla città di Mondovì. Le manifestazioni sono distribuite in due tempi, intorno alle date classiche della memoria di san Pio V, che sono il 5 maggio (festa liturgica) e il 7 ottobre (Madonna del Rosario).
Sabato 24 aprile, alle ore 16, si aprirà nelle sale del vescovado e nella sacrestia del Duomo, la mostra di paramenti, arredi e memorie documentali di san Pio V. L’allestimento è curato dalle dott.sse Carla Bertone e Irene Comino, con la collaborazione del cav. Tonino Rizzi. Alle ore 19, si terrà un concerto dei Giovani dell’Academia Montis Regalis e sarà presentato il programma delle manifestazioni. La mostra sarà aperta tutto il mese di maggio.
Mercoledì 5 maggio, alle ore 18, nella festa liturgica di san Pio V, con il vescovo in Cattedrale per la solenne celebrazione eucaristica, con la partecipazione dei vescovi della “Granda”, sarà presente il nunzio in Italia, mons. Paolo Romeo. Sono attesi anche i vescovi che hanno guidato la diocesi monregalese. Alla Messa sono invitate le autorità civili e la comunità diocesana.
Alle 19,30 è previsto, in Duomo, il concerto Cieli in terra del complesso “Convivium vocale”. Questo concerto è stato eseguito, all’apertura dell’anno centenario, nella basilica di S. Maria Maggiore in Roma, dove è sepolto San Pio V.
La seconda fase delle celebrazioni si aprirà domenica 19 settembre con un grande concerto dell’Academia Montis Regalis, che proporrà lo “Stabat Mater” di Pergolesi.
Per il 7 ottobre, ricorrenza della Madonna del Rosario, si terrà al Santuario un incontro di preghiera guidato dal vescovo; sabato 9 ottobre, nella sala “Ghislieri”, il convegno promosso dalla Società di Studi storici di Cuneo tratterà del cardinale Ghislieri e della società monregalese del suo tempo.
È allo studio la possibilità di portare a Mondovì, per una mostra dal 25 settembre al 31 ottobre, le “Tavole del Vasari” insieme con una ricostruzione virtuale della macchina d’altare vasariana della chiesa di Santa Croce di Bosco Marengo. L’iniziativa di grande interesse è promossa dal Comune di Mondovì, che si fa anche promotore della ristampa in edizione anastatica delle “Notizie istoriche dei Santi Protettori della Città di Monteregale”, pubblicate dal Grassi nel 1793.
Il programma delle manifestazioni viene diffuso in questi giorni. Le celebrazioni monregalesi prolungano in questo anno centenario le iniziative alessandrine che sono iniziate il 17 gennaio e si concluderanno il 5 maggio.
Intanto le Poste vaticane hanno emesso per questo centenario importante una serie di due francobolli, che riproducono un quadro di Grazio Cossali del 1597, conservato a Bosco Marengo: la scena presenta San Pio V e Filippo II di Spagna, inginocchiati in atteggiamento di devozione nei confronti della Vergine per la vittoria di Lepanto.

Il tempo di Pio V, Pio V nel tempo
Convegno internazionale di studi
Comunicato Stampa

Un convegno internazionale per esplorare l’universo delle arti durante il pontificato di Pio V. Lo ha organizzato la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetrnoantropologico del Piemonte, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale (con il concorso di Regione, Provincia, Fondazione CRA, Diocesi di Alessandria e comuni interessati), nell’ambito delle celebrazioni per il quinto centenario della nascita di Michele Ghislieri, destinato a rimanere nella storia come unico papa piemontese, sul soglio di Pietro dal 1566 al 1572.
I lavori prevedono quattro sessioni su tre giornate, giovedì 11, venerdì 12 e sabato 13 marzo prossimi. L’appuntamento è fissato per giovedì pomeriggio, alle 15,30, presso l’ex convento di Santa Croce a Bosco Marengo, grandioso complesso voluto proprio da Pio V nel paese natale, di cui è imminente il sistematico restauro. Il convegno proseguirà l’indomani sempre a Santa Croce e si concluderà sabato mattina nella sala lauree dell’Università, a Palazzo Borsalino in Alessandria. In tutti i casi l’ingresso è libero.
“Il convegno - dicono i curatori, Carla Enrica Spantigati e Fulvio Cervini - intende esplorare sia gli aspetti centrali delle arti durante il pontificato di Pio V (e in particolare quanto si deve alla sua committenza), sia la fortuna successiva dell’iconografia e del culto del pontefice, specie in rapporto alla sua canonizzazione. Per quanto l’area alessandrina e il complesso di Santa Croce a Bosco Marengo rappresentino i riferimenti imprescindibili, il convegno intende affrontare i diversi temi in un’ottica di ampio respiro mettendo a fuoco, in particolare, aspetti e questioni che toccano aree di particolare densità culturale nella prima Controriforma come Roma, Firenze, la Lombardia e il Piemonte. Le “arti” saranno da intendere nell’accezione più ampia, dalle più tradizionali pittura, scultura ed architettura alla musica, le rappresentazioni sceniche, l’editoria”.
Nell’iniziativa sono stati così coinvolti illustri studiosi (ivi compresi un olandese, un americano e un’inglese) dalla differente formazione: storici della liturgia (Costantino Gilardi o.p., Sible De Blaauw), storici dell’arte e dell’architettura (Andrea Bacchi, Piero Boccardo, Antonella Capitanio, Fulvio Cervini, Dorigen Caldwell, Luciano Orsini, Antonella Perin, Silvana Pettenati, Francesco Rephisti, Carla Enrica Spantigati, Roberto Terra, Timothy B. Thurber), storici del libro e delle biblioteche (Francesco Malaguzzi, Ugo Rozzo), storici del teatro e della musica (Maurizio Benedetti, Enrico Demaria, Nicola Gallino, Giuseppe Vettori). Il convegno rappresenta l’ideale prosecuzione delle tre giornate (a cura di Maurilio Guasco e Angelo Torre) che esattamente il mese sorso hanno fatto luce sugli aspetti più propriamente storico-politici del pontificato di Pio V. In entrambi i casi è prevista a breve la pubblicazione degli atti. La segreteria del convegno è affidata a Diomira onlus, che ha organizzato anche un servizio di bus navetta, con partenza da Alessandria (Via Cavour angolo C.so 100 Cannoni), per raggiungere più comodamente Bosco Marengo.

Ufficio stampa del Comitato Nazionale

 
     
   

Dal 12 al 14 febbraio a Bosco Marengo e in Alessandria un convegno internazionale di studi Pio V nella società e nella politica del suo tempo

Il quinto centenario della nascita di Pio V, unico papa alessandrino, è stata l’occasione per una serie di manifestazioni tese a ricordare il ruolo svolto da quel pontefice nella società del suo tempo.
Le manifestazioni sono state di vario genere: celebrazioni religiose, manifestazioni artistiche, mostre ed esposizioni ecc.
Fra tali manifestazioni si è deciso di inserire alcuni momenti di studio particolarmente significativi, due dei quali si svolgono nel convento di Santa Croce fatto costruire dallo stesso Papa Ghislieri.
Tali convegni sono dedicati allo studio della società e della politica, della cultura figurativa e artistica del tempo di Pio V.
Il programma del primo Convegno, di carattere storico, è articolato in quattro tematiche.
Una prima parte è dedicata alla formazione di Michele Ghislieri, alla presenza e al significato di una pastorale domenicana e al ruolo svolto dallo stesso padre Michele all’interno del suo ordine, nei suoi rapporti con gli altri ordini e con la repressione delle posizioni ereticali.
Una seconda parte indaga l’opera del pontefice, e quindi la sua azione per l’applicazione del Concilio di Trento attraverso la riforma liturgica, la creazione del Sant’Uffizio, l’istituzione della Congregazione dell’Indice. Tale opera viene anche analizzata attraverso la corrispondenza con i gesuiti.
Una terza parte sarà dedicata alla lettura dei modelli di riforma e di pastorale connessi con la figura di Pio V, soprattutto le tematiche legate alla formazione del clero e alla lotta contro le eresie. Un primo sforzo di valutare l’influenza di papa Ghislieri sarà condotto attraverso l’analisi del tardivo processo di canonizzazione.
Infine, si tenterà di ampliare lo sguardo con l’esame delle ripercussioni della battaglia di Lepanto sull’opinione pubblica europea e su quella ottomana. Quest’ultimo tema verrà esplorato non solo con le più note fonti occidentali ma con la presentazione e l’analisi delle fonti non cristiane, offrendo l’opportunità di conoscere meglio quelli che allora furono gli sconfitti.
I relatori sono stati scelti tra i maggiori specialisti, italiani e stranieri, delle tematiche in esame e provengono dalle università di Ankara, Parigi e York; Bologna, Napoli, Parma, Pisa, Roma, Torino. Le varie sessioni di lavoro verranno presiedute dai professori Massimo Firpo (Università di Torino), Nicole Lemaître (Università di Parigi, Sorbona), Adriano Prosperi (Scuola Normale di Pisa) e da Mons. Prof. Walter Brandmüller (Presidente del Pontificio Comitato per le Scienze Storiche).
Giovedì 12 febbraio, alle 15,30, nel Refettorio del Convento di Santa, a Bosco marengo, dopo il saluto delle autorità, inizieranno i lavori del convegno con la relazione di Michele Miele, o.p., su “Michele Ghislieri e la presenza dei domenicani nel corso della sua vita”; Simona Feci su “Domenicani e Agostiniani di Genova: il punto di vista di Michele Ghislieri”; Elena Bonora su “Da Pio IV a Pio V”. Moderatore della sessione sarà Massimo Firpo.
I lavori proseguiranno venerdi 13 febbraio, con inizio alle 9,30, sempre nel Refettorio del Convento di Santa Croce, con la relazione di Piero Scaramella su “Michele Ghislieri (Pio V), Giulio Antonio Santoro e l’eresia nel regno di Napoli”; Giovanni Romeo su “Pio V nelle fonti gesuite: le Epistolae Generalium Italiane e le Epistolae Italiane”; Giliola Fragnito su “Pio V e la censura”; Simon Ditchfield su “Concilio di Trento e liturgia”. Moderatore della sessione sarà Nicole Lemaitre.
Nel pomeriggio di venerdi si inizierà alle 15,30 con la relazione di Simona Negruzzo su “I percorsi formativi del clero in età tridentina: la situazione nelle ‘Terre di mezzo’”; Miguel Gotor su “Il culto di santità di pio V tra agiografia e storia”; Angelo Torre su “Presenze domenicane e devozione dei laici in Piemonte orientale: casi di studio”; Marco Penzi su “La politica francese di Pio V: tra riforma cattolica e guerra contro l’eresia”. Moderatore della sessione sarà Walter Brandmuller.
Sabato 14 febbraio il convegno sposterà i lavori nella Sala delle Lauree dell’Università, a Palazzo Borsalino di Alessandria, con inizio alle 9,30. Michele Olivari tratterà il tema “Lepanto e l’opinione pubblica europea” e Onur Yildirim “Lepanto e l’Impero Ottomano”. Presiederà la sessione Maurilio Guasco.
L’organizzazione scientifica del convegno è del Dipartimento “Polis” dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, sede di Alessandria, via Cavour 84, tel. 0131.283735.
Il coordinamento è dei professori Maurilio Guasco e Angelo Torre.
La segreteria organizzativa: Diomira Onlus Territorio e Turismo-Via Nazionale 22/A, 15010 Montechiaro d’Acqui.

Tel 0144.952608-3393888916. e-mail: Diomira.onlus@libero.it

Alla realizzazione delle celebrazioni per il quinto centenario della nascita dell’unico Papa alessandrino e piemontese concorrono il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, la Diocesi di Alessandria, il Comune di Bosco Marengo.

Fabrizio Palenzona, Presidente del Comitato Nazionale


Presentazione

Il quinto centenario della nascita di San Pio V offre l'occasione di una migliore conoscenza di questo grande Pontefice che è per la storia d'Italia e dell’Europa un riformatore che ha inciso fortemente sul suo secolo.
Il Convegno Internazionale di studi "Pio V nella società politica e religiosa del suo tempo" aiuta, ne siamo certi, la storiografia moderna ad inserire meglio, nelle vicende della Controriforma, il pensiero e l'azione di questo Pontefice.
Pio V, al secolo Michele Ghislieri figlio della terra alessandrina, di famiglia non ricca anche se ragguardevole, visse in tutta la sua vita l'austerità della povertà, ed anche da Pontefice mantenne una rigorosità che stupì i suoi contemporanei, specialmente i potenti con i quali mantenne stretti legami epistolari.
Dopo alcune vicissitudini, rivestito l’abito del monaco, mantenne una esemplarità nella sua vita da porsi all'attenzione dei suoi Superiori e della stessa Santa Sede.
Chiamato ad essere Inquisitore per la Lombardia, fu, in seguito, eletto Commissario generale dell’Inquisizione romana dal Papa Paolo IV; ordinato Vescovo assunse il mandato di Grande Inquisitore. In questo delicato Ufficio ebbe a cuore, come affermano alcuni suoi contemporanei, l'integrità della verità. Durante questo incarico fu elevato anche alla Porpora cardinalizia.
Questo fu il tempo in cui nacque la stima e l’amicizia vicendevole con S. Carlo Borromeo, il quale, morto Paolo IV, appoggiò la candidatura del Ghislieri al Soglio Pontificio.
Divenuto Papa col nome di Pio V, nulla mutò nella sua vita privata: non volle cambiare d'abito mantenendo il saio domenicano. Con una commissione di Cardinali iniziò la riforma della Chiesa a partire dalle riorganizzazione delle diocesi all’obbligo di residenza dei Vescovi nella propria sede, dalla riforma degli ordini religiosi alla innovazione catechistica e liturgica. Mantenne, come era sua natura, severità verso il Protestantesimo e verso tutta la Riforma. Entrò anche nella vita del mondo di allora appoggiando la Lega che portò alla vittoria nella battaglia di Lepanto contro i Turchi.
Non dimentico di Bosco Marengo suo paese natale, patrocinò opere idrauliche per rendere più fertile le terre alessandrine, e costruire il grande Monastero e la monumentale chiesa di S. Croce dotandola di opere d’arte ad opera del Vasari e di altri artisti del suo tempo, e volle in questa chiesa il Mausoleo che avrebbe dovuto accogliere le sue spoglie mortali, che, per volontà del Papa, suo successore e dei Cardinali, rimasero a Roma nella Basilica di S. Maria Maggiore.


Fernando Charrier, Vescovo di Alessandria

 
     
   

L’empieta’ delusa

Prima nazionale moderna
Santa Croce di Bosco Marengo, 17 gennaio 2004 – ore 21

Una fortunata riscoperta
La ricerca sul repertorio musicale legato alla figura di San Pio V ha condotto alla riscoperta di ben tre oratori dedicati a celebrare nel 1713 il nuovo santo: La santità guerriera di San Pio V di Antonio Mangiarotti rappresentato a Genova, La vittoria navale di Antonio Vivaldi eseguita a Vicenza e L’empietà delusa di Giovanni Antonio Costa, commissionata dal Collegio Ghislieri di Pavia.

Dei primi due si conoscono libretti e descrizioni delle cerimonie, ma la musica sfortunatamente è considerata perduta. Ciò rende ancora più notevole il fatto che si sia conservata fino a noi la partitura di Costa, trattandosi inoltre di una composizione d’occasione scritta da un autore di minor importanza rispetto a un Vivaldi. Dobbiamo ritenere che la replica a Vienna nel 1715 de L’empietà delusa abbia permesso alla partitura di essere archiviata nella biblioteca di quella città dove l’abbiamo ritrovata.

Gli autori
Giovanni Antonio Costa, che il frontespizio del libretto presenta come Cappellano d’onore di Sua Maestà Cesarea e Cattolica, Maestro di Cappella della Cattedrale di Pavia e Accademico Filarmonico, nacque a Pavia intorno al 1660 e morì nel 1735, fu sacerdote a servizio del papa, cantante in qualità di basso nel coro di San Marco a Venezia nel 1708, membro della congregazione del SS. Crocefisso a Roma, maestro di cappella del Duomo di Vercelli negli anni 1727-1735, autore degli oratori Poenitentia in Davide gloriosa (libretto di Filippo Capistrelli, Roma, 1694), L’Etna festivo (1696), Il Gedeone (Roma 1697), Annus ultionis Domini (Roma 1701), La confessione gloriosa di S. Agostino, dedicata all’imperatore Giuseppe I (Vienna 1707), del dramma per musica Falaride tiranno d’Agrigento, stampato a Venezia nel 1694 e dedicato a Marco Aurelio Soranzo, e gli viene attribuito il recitativo ed aria Che interi mai, per due voci e continuo.

L’autore del testo de L’empietà delusa, Carlo Giuseppe Cornacchia da Casale Monferrato, fu anch’egli sacerdote, Accademico Affidato  di Pavia, ed Innominato di Bra; scrisse Il Segretaro di Parnaso lettere, e poesie (Milano 1717), Il Porsenna opera tragicomica (Casale 1718), L’Abisai tragedia composta (Casale1719), Novena in apparecchio alla Festa del sacro cuor di Gesù Cristo, con una meditazione per ogni giorno del mese (Milano 1749) Stimoli alla devozione ovvero Meditazioni accomodate per un ri­tiramento spirituale di un giorno in ogni mese (Milano 1745); lasciò manoscritta La vita della B. V. M. con divote riflessioni, e moralità. Non si conoscono le date della vita, ma era ancora in attività nel 1750.

La partitura
In oltre 300 pagine manoscritte, la voluminosa partitura distribuisce recitativi, arie e duetti, alle sei voci che si dividono i ruoli della narrazione drammatica: la Chiesa e l’Empietà a due soprani, Cristo e il Testo a due contralti, San Pio al tenore, e il Demonio ovviamente alla voce di basso.

L’orchestra d’archi, con l’organo che realizza il basso continuo, presenta nelle parti strumentali una fitta trama contrappuntistica e mette in evidenza il ruolo concertante delle prime parti o delle singole sezioni nel dialogo con i cantanti. Gli sviluppi armonici sono sempre ricercati e mai banali, cosicché il linguaggio musicale di Costa risulta molto personale e indubbiamente affascinante per la capacità di coniugare la severità dell’impianto formale alle esigenze espressive del testo. 

Il libretto
Il libretto che segue è la fedele trascrizione dell’edizione Ghidini del 1713, conservata presso l’Università di Pavia, di cui abbiamo mantenuto gli elementi ornamentali e la grafia antica. Accoglie anche le variazioni ed i tagli operati da Costa nel musicare l’oratorio. Altri tagli si sono resi necessari per ridimensionare la partitura negli spazi temporali di un’esecuzione moderna.

Concludiamo con un breve glossario di alcuni termini di non immediata comprensione: Averno lago presso i Campi Flegrei dove si credeva fosse l’entrata dell’Inferno; Gusmano allude a San Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine cui appartiene San Pio V; olocausto sacrificio; pera perisca; periglio pericolo; piante piedi; Trace Turco

Fabrizio Palenzona, Presidente del Comitato

 
       
    Introduzione a
“L’Empietà delusa”

Per comprendere questa “Sacra Rappresentazione” è necessario riportarsi all’inizio del 1700 quando queste Azioni Sacre abbandonavano i sacri testi della Bibbia per commentare avvenimenti privati di singoli santi o anche solo di cre-denti; si hanno in questi tempi numerosi testi tendenti a favorire la devozione più che non a celebrare i grandi misteri della presenza di Dio nel mondo.
L’intuizione dell’autore de “L’Empietà delusa” tende a mettere in risalto la di-mensione di religioso di San Pio V; cioè la sua fedeltà a Cristo Signore e alla Chiesa, che egli servì con la sua azione di profondo e illuminato riformatore, a partire dalle forme dell’espressione della fede per giungere alle Istituzioni della Chiesa china attuazione del Concilio di Trento. La cosiddetta Riforma protestante ebbe in questa opera di San Pio V una risposta sia sul piano delle verità da crede-re, sia sul rapporto della Chiesa con la cultura del tempo e con tutte le espressioni del Rinascimento.
Tutta la Sacra Rappresentazione mantiene un suo fascino sia letterario sia musi-cale; traspare tuttavia la cultura del tempo, e cioè un certo barocchismo e una ampollosità che, forse, a noi sembrano sovrabbondanti; per di più ha molto dell’immaginifico che, sovente, forza i fatti stessi che si vogliono raccontare. Pa-re di assistere ad una moderna “fiction”, ove una verità viene nascosta dietro a fatti del tutto immaginari: la verità è la lotta tra il bene e il male, la “fiction” sta nella volontà da parte del maligno di avvelenare i piedi del crocifisso posto sul tavolo di San Pio V per togliere di mezzo, secondo il demonio, un personaggio a lui molto scomodo.
Se si vuol comprendere il testo della Sacra Rappresentazione, bisogna mettersi sull’onda dell’educazione popolare: rendere visibilmente e musicalmente i sen-timenti del rapporto tra il bene del male e della ammirazione per una creatura che sa difendersi, con l’aiuto di quel Cristo che non abbandona i suoi fedeli, da ogni tentazione. Sarebbe stato difficile per la gente comune, all’inizio del 1700, esalta-re questo Papa per le sue grandi opere di riforma e per la sua posizione centrale nella vita del mondo allora conosciuto, se non attraverso a qualcosa di miracolo-so.
Ascoltando la musica e le parole del testo, tra arie e recitativi, la mente e il cuore devono andare oltre a quanto si udirà per ritrovare San Pio V nelle sue reali vesti di persona di umili origini, di religioso austero, di amante della verità rivelata, di fedele servitore della Chiesa, di riformatore della preghiera liturgica e delle Isti-tuzioni della Chiesa e di Santo, in un secolo di autentici santi quali: S. Carlo Bor-romeo, S. Filippo Neri, S. Teresa di Gesù, S. Giovanni della Croce….
Questi criteri di lettura e di ascolto de “L’Empietà delusa” possono aiutare a meglio comprendere la complessità di questo Papa, inserito nella storia della Chiesa e del mondo e personaggio che ha dominato tutto il secolo XVI.

Fernando Charrier, Vescovo di Alessandria

 
     
    Il concerto “Cieli In Terra”
dalla Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma
alla chiesa di S. Domenico di Casale

Sabato 6 dicembre, il cardinale Segretario di Stato di Sua Santità, Angelo Sodano, ha assistito al concerto “Cieli in Terra” nella Basilica di S. Maria Maggiore di Roma, in occasione della prima esecuzione moderna della Messa a otto voci in due cori e organo, composta da Giovanni Giorgi e cantata per la festa di S. Pio V nel 1724 nella stessa basilica. Il concerto è stato organizzato nell’ambito delle manifestazioni programmate dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del quinto Centenario della nascita di San Pio V, a Bosco Marengo, unico Papa alessandrino e piemontese. Con il cardinale Sodano hanno assistito al concerto il cardinale Carlo Furno, Arciprete della Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, il presidente della Provincia di Alessandria, Fabrizio Palenzona, il presidente della Provincia di Pavia, Silvio Beretta, il direttore delle relazioni esterne della Fiat, Maurizio Beretta e un numeroso e qualificato pubblico che ha apprezzato l’esecuzione del coro Convivium Vocale, preparato da Grazia Abbà con l’organista Marco Gianotto e diretto da Maurizio Benedetti.
Il presidente della Provincia di Alessandria, Fabrizio Palenzona, nel rivolgere il saluto ai presenti ha ricordato che San Pio V, “le cui spoglie sono custodite in questa stupenda basilica, ha lasciato nel suo paese natale, Bosco Marengo, un meraviglioso complesso architettonico che siamo intenzionati a riportare alla sua autenticità, grazie all’aiuto delle fondazioni bancarie e delle istituzioni locali, per recuperarlo alla fruibilità della collettività; altresì va ricordato il collegio universitario Ghislieri di Pavia, voluto da questo grande Papa, uomo di fede e di cultura”.
Il cardinale Angelo Sodano, al termine del concerto, ha avuto parole di apprezzamento per “il caro e benemerito presidente Palenzona che, con il concerto ci ha fatto gustare un angolo di cielo in terra, facendo sicuramente gioire, dal Paradiso, il nostro Santo. Desidero congratularmi – ha detto ancora il Segretario di Stato di Sua Santità – per la serie di manifestazioni programmate dal Comitato Nazionale, a Roma e in Piemonte”.

In precedenza, nella Sala Rossa del Campidoglio, si è svolta una conferenza stampa per illustrare il programma delle manifestazioni in onore di S. Pio V, alla quale hanno preso parte il vice sindaco di Roma, Maria Pia Garavaglia, l’assessore provinciale di Alessandria, Paolo Filippi, Pierangelo Taverna in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Rolando Picchioni, segretario del World Political Forum, Paolo Affronti, direttore delle Relazioni Esterne della Provincia di Alessandria, il maestro Maurizio Benedetti, il professor Giacomo Virginio Bono e monsignor Cocuzza del Capitolo della Basilica di S. Maria Maggiore.
Il vice sindaco di Roma ha ringraziato la Provincia di Alessandria per la sensibilità dimostrata nell’iniziare le manifestazioni in onore di S. Pio proprio da Roma “perché i papi nascono in determinati luoghi della terra ma diventano romani”. L’assessore provinciale di Alessandria, Paolo Filippi, ha sottolineato “l’inizio di un percorso importante per i suoi contenuti culturali, religiosi e storici dovuti anche alla grandezza di un Papa come San Pio V”, mentre Paolo Affronti ha ricordato i segni lasciati dal pontefice alessandrino un po’ in tutta Italia ma soprattutto nella vicina Lombardia, in particolare a Pavia e Voghera. Pierangelo Taverna, nel rievocare la presenza delle spoglie di S. Pio V in Alessandria nell’aprile 1984, ha sottolineato l’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nella realizzazione degli eventi in onore di questo grande Papa. In Santa Maria Maggiore, come ha annunciato il professor Bono, verrà allestita la “macchina Vasariana”, ricreata virtualmente grazie all’Istituto di Informatica e Sistemistica dell’Università di Pavia.

Il concerto “Cieli in Terra” è stato replicato alle 17 di domenica 14 dicembre nella chiesa di San Domenico, a Casale, su iniziativa della Provincia di Alessandria, del Comune di Casale, della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria in collaborazione con la Diocesi Vescovile di Casale Monferrato e degli Amici della Musica. In proposito, la professoressa Laura Rossi, presidente dell’Associazione Amici della Musica di Casale ha dichiarato: “Siamo molto lieti di poter collaborare con la Provincia nella realizzazione di un evento nazionale che ricorda un grande personaggio storico, Pio V, legato a Casale, città che vogliamo far conoscere anche prima del concerto grazie alla disponibilità del professor Dionigi Roggero, profondo conoscitore del complesso domenicano; quella con la Provincia è una proficua collaborazione”.
Prima del concerto ha avuto luogo una visita guidata dal professor Dionigi Roggero al complesso di S. Domenico – chiesa, ex convento, tesoro – in collaborazione con Orizzonte Casale.

Marco Caramagna

 
     
    Presentazione del programma ufficiale delle celebrazioni
14.11.2003, Palazzo Ghilini

Il quinto centenario della nascita di San Pio V offrirà l'occasione per una migliore conoscenza di questo grande Pontefice che si presenta nella storia dell'Italia e del mondo come un riformatore e un uomo che ha inciso fortemente sul suo secolo.
I convegni Internazionali di studi "Pio V nella società politica e religiosa del suo tempo" e "Il tempo di Pio V e Pio V nel tempo", aiuteranno, alla luce anche della storiografia moderna, di inserire meglio nel tempo della Controriforma il pensiero e l'azione di questo Pontefice.

Al secolo Michele Ghislieri, Pio V fu figlio della sua terra, di famiglia non ricca anche se ragguardevole, conobbe l'austerità della povertà che lo accompagnò per tutta la sua vita; anche da Pontefice mantenne quella rigorosità verso se stesso, circostanza singolare in un secolo in cui i potenti mantenevano un alto tenore di vita.
Dopo alcune vicissitudini, rivestito l’abito del monaco, mantenne la sua esemplarità aggiunta ad una capacità di impegno che lo pose immediatamente all'attenzione dei suoi Superiori; mantenne, al tempo stesso, l'austerità di un tempo, che richiese a tutti coloro che gli furono accanto. Sia come insegnante di teologia, sia in ogni altro ambito del suo agire, mantenne la caratteristica di religioso rigido verso se stesso e verso il suo mi-nistero di monaco.
Chiamato ad essere Inquisitore per la Lombardia e dal Papa Paolo IV Commissario generale dell’Inquisizione romana, fu ordinato Vescovo e nominato Gran Inquisitore; in questo suo Ufficio dimostrò fedeltà e severità verso la verità: ebbe a cuore, come affermano i suoi contemporanei, l'integrità della verità. Durante questo impegno fu elevato anche alla Porpora cardinalizia.

Forse fu questo il tempo nel quale nacque nel Card. Ghislieri la stima e l’amicizia con S. Carlo Borromeo, il quale, morto Paolo IV, appoggiò la candidatura del Ghislieri al Soglio Pontificio. Divenuto Papa col nome di Pio V, nulla mutò della sua vita privata; non volle cambiare d'abito mantenendo il saio domenicano; è da notare che da quel tempo in poi tutti Papi scelsero l'abito bianco. Con una commissione di Cardinali cominciò la riforma della chiesa a partire dalle riorganizzazione delle diocesi e dall’obbligo di residenza dei Vescovi nella propria sede, la riforma degli ordini religiosi e quelle catechistica e liturgica. Mantenne la sua severità verso il protestantesimo e verso tutta la Riforma. Entrò anche nella vita del mondo di allora appoggiando la Lega che portò alla vittoria nella bat-taglia di Lepanto contro i Turchi.

Non dimentico della sua terra di Bosco Marengo, diede vita ad opere idrauliche per rendere più fertile le terre alessandrine; e per ricordo delle sue origini fece costruire il grande monastero di Santa Croce e la chiesa monumentale dotandola di opere d’arte del Vasari e di altri artisti del suo tempo, e del mausoleo che avrebbe dovuto accogliere le sue spoglie mortali, che, per volontà dei Cardinali, rimasero a Roma nella Basilica di S. Maria Maggiore.

Fernando Charrier – Vescovo di Alessandria

* Per il calendario aggiornato, fare click qui.

 
     
    Insediato a Roma il Comitato Nazionale
per il V Centenario di San Pio V


Mercoledì 12 marzo 2003, alle ore 10.00, nella grandiosa e suggestiva cornice del Salone d’Onore del Palazzo del Collegio Romano (sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), alla presenza del Sottosegretario On. Nicola BONO e del Direttore Generale Prof. Sicilia, si è svolta la solenne cerimonia di insediamento del “Comitato Nazionale per le Celebrazioni del V Centenario della nascita di S. Pio V” (1504-2004).
Si tratta di un organismo autonomo di grande prestigio, che prevede il coinvolgimento di alti Rappresentanti della Santa Sede (in questa prima occasione ha partecipato Mons. Franco MARCHISANO, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa), dei referenti tecnici di ben tre Ministeri (Beni Culturali, Esteri e Pubblica Istruzione), e di molte prestigiose Istituzioni statali e locali in rappresentanza dei luoghi in cui il Santo visse e svolse il suo Ministero - a partire naturalmente dal Paese natale di Bosco Marengo - oppure che sono legati storicamente alla sua figura, come ad esempio Roma (dove è anche sepolto), Mondovì (di cui fu Vescovo) e Pavia, sede dello storico Collegio Ghislieri.
Su proposta dello stesso On. Bono è stato eletto all’unanimità quale presidente del Comitato Nazionale il Presidente della Provincia di Alessandria Fabrizio PALENZONA, mentre i Vicepresidenti saranno Silvio BERETTA (presidente della Provincia di Pavia), l’Assessore regionale Ugo CAVALLERA (anche in rappresentanza del Presidente della Regione Enzo Ghigo) e Don Maurilio GUASCO, Docente dell’Università del Piemonte Orientale “A.Avogadro” e referente scientifico della Diocesi di Alessandria.
La Giunta del Comitato è composta dai seguenti rappresentanti: Mons. Marchisano (Santa Sede), il Sindaco di Bosco Marengo Carlo DEMICHELI, il Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria Gianfranco PITTATORE, i Soprintendenti ai Beni Artistici e ai Beni Architettonici del Piemonte, il Presidente della Provincia di Cuneo, il Segretario Generale della Fiera del Libro di Torino, il Presidente del Collegio Ghislieri di Pavia prof. BERNASCONI e lo storico prof. BONO
Della Giunta fanno parte anche il Capo di Gabinetto della Provincia di Alessandria Paolo AFFRONTI (Delegato per il coordinamento gestionale) e Massimo CARCIONE, responsabile dei Progetti speciali della provincia di Alessandria che ha assunto le mansioni di segretario-tesoriere.

Altri componenti di rilievo del Comitato Nazionale sono i Sindaci di Alessandria SCAGNI, di Roma VELTRONI, e di Pavia ALBERGATI, i Rettori delle Università di Pavia del Piemonte Orientale, il Padre Generale dell’Ordine Domenicano e i Prefetti dell’Archivio Segreto Vaticano e della Biblioteca Vaticana.
A rappresentare la cultura alessandrina sono stati chiamati anche Angelo Torre (Università del P.O.), Giulio Massobrio (Musei Civici), Giovanni Maria Panizza (Archivio di Stato), Luciano Orsini, Maurizio Benedetti. Per Pavia sono stati chiamati anche il Vescovo, il Rettore del Collegio Ghislieri e la Direttrice della Biblioteca Universitaria

Palenzona, dopo avere ringraziato il Ministero per l’attenzione e il sostegno (per il 2003 sono già stati stanziati 100.000 €), ha annunciato che saranno costituiti un Comitato d’Onore presieduto da S.E. Rev.ma il Cardinale Angelo SODANO, Segretario di Stato della Santa Sede, e un Comitato Scientifico di altissimo livello e competenza.
Ha infine ricordato che per volontà e sotto il coordinamento di S.E. il Vescovo di Alessandria Mons. Fernando CHARRIER (anch’egli membro autorevole del Comitato Nazionale) è già da tempo insediato in Alessandria un gruppo di lavoro per la definizione del programma delle celebrazioni alessandrine, ovviamente incentrate su Bosco Marengo e sul grandioso Convento di Santa Croce, la cui valorizzazione costituisce l’obiettivo principale di tutti questi sforzi; il gruppo di lavoro sta preparando una serie di iniziative di studio, di manifestazioni culturali e di pubblicazioni di altissimo livello, oltre alle solenni celebrazioni religiose del 1 maggio 2003 e del 17 gennaio 2004, che costituiranno il nucleo principale del programma che sarà sottoposto al Comitato Nazionale nella sua prossima riunione.

Fabrizio Palenzona, Presidente del Comitato

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